Una seconda brigata medica cubana a Torino

Sono sempre di più le persone che riconoscono il lavoro di solidarietà dei professionisti cubani che offrono il loro aiuto in tante nazioni del mondo e che portano con sé i valori umani instillati da Fidel Castro, ha detto Julio Guerra Izquierdo, capo della brigata, durante il saluto ufficiale celebrato presso l’Unità Centrale di Collaborazione Medica.
La seconda brigata in Italia, composta da 38 professionisti della salute, è arrivata ieri a Torino per aiutare a combattere gli effetti della pandemia di Covid-19 in una delle aree più colpite del paese europeo. Il gruppo di 20 medici e 18 infermieri professionali appartiene al contingente internazionale Henry Reeve di medici specializzati in situazioni di catastrofe e gravi epidemie che Cuba ha messo a disposizione di diversi paesi per affrontare COVID-19.
Cuba ha preparato e formato gli uomini e le donne che, insieme ai professionisti italiani, faranno del loro meglio per fermare la pandemia e non deludere la fiducia riposta in loro, ha dichiarato Guerra Izquierdo.
Il 50 percento dei collaboratori che compongono la brigata ha un’età compresa tra 25 e 45 anni e provengono da 11 province cubane e dal comune speciale di Isla de la Juventud; il 100 percento ha più di dieci anni di esperienza lavorativa e l’81 percento ha già partecipato a precedenti missioni.
Nel suo discorso di saluto, Santiago Badía González, segretario generale dell’Unione Nazionale degli Operatori Sanitari, ha affermato che coloro che si apprestano a offrire il loro servizio in Italia hanno ricevuto una formazione completa, anche e soprattutto sugli aspetti della biosicurezza e dei protocolli.
Nonostante il crudele e ingiusto blocco imposto dagli Stati Uniti, Cuba non risparmia sforzi per condividere la sua più grande risorsa: il capitale umano, ha affermato Badía González.
René Aveleira Cutiño, specialista in epidemiologia, ha spiegato che lavorare in Europa, data la situazione attuale, è un grande impegno, ma è convinto che rientreranno in Patria anche questa volta con la consapevolezza di aver adempiuto al loro dovere. René, che ha vissuto l’esperienza dell’Ebola in Africa, sa che la cosa più importante per fermare la pandemia è lavorare con unità e assistere direttamente e senza distinzione tutti i pazienti, un principio chiave della formazione dei medici cubani.
Víctor Lázaro Guerra Viera,
infermiere specialista di terapia intensiva, ha affermato che i pazienti che tratteranno saranno quelli in condizioni più gravi, ventilati o con ventilazione meccanica, situazioni alle quali tutti gli operatori sono preparati.
Granma, 13 aprile 2020

Articolo originale: Segunda brigada médica cubana parte a Italia para combatir la COVID-19