
La programmazione musicale pre-evento del festival musicale cubano Cubadisco/2025 è giunta al termine. Gli eventi culturali sono stati molto intensi, interessanti, emozionanti e gioiosi, ma anche e soprattutto istruttivi.
Il fonogramma dedicato al musicista cubano Chano Pozo raccolto in Re-creations of Chano Pozo e Rumba with Swing dall’etichetta discografica e casa editrice musicale cubana Producciones Colibrí, che ha riunito eccellenti musicisti cubani professionisti che hanno avuto il piacere di ricreare, senza allontanarsi dalle composizioni originali, quella fantasia che solo Cuba è capace di creare.
Nelle mani di giovani musicisti appena diplomati nei nostri conservatori, con una sintesi dell’album per dimostrare il lavoro costante dei musicisti originali del fonogramma, ci insegnano che il talento e lo studio possono unire passioni sconfinate, tanto il colto quanto il popolare, purché ciò avvenga con gusto e professionalità.
Il pomeriggio di questa tarda primavera ci avvisa che sta per iniziare una nuova stagione dell’anno solare… il compositore e musicista italiano Antonio Vivaldi con il suo capolavoro Le Quattro Stagioni e in particolare con il quarto movimento, L’Inverno, ci ha fatto dimenticare le temperature fredde e rigide che lo caratterizzano perché Cuerdas Profundas sotto la direzione del Maestro Lázaro Dagoberto González (violinista accademico professionista) ha presentato una versione del movimento con un raffinato tocco cubano incorporando il tocco africano, l’Europa e Cuba, il meticcio e la meticcia… il sincretismo religioso, la nostra cultura cubana, un grande mix dal sapore unico.
Non poteva mancare il bolero come genere musicale e gli arrangiamenti per orchestra d’archi, sezione di fiati, tumbadoras e accompagnamento di pianoforte entusiasmarono i cantanti che avevano familiarità con altri formati. Nonostante la giovane età, i giovani musicisti hanno saputo comprendere fraseggi che si acquisiscono con l’esperienza, li hanno superati e si sono imposti con la determinazione di artisti navigati.
Le nostre scuole d’arte, nonostante i complessi e difficili problemi del Paese, continuano a preparare, istruire e addestrare i nostri eredi nelle arti, insieme a insegnanti desiderosi di fare e di essere presenti. Stabiliamo le condizioni minime per questa bella professione di insegnamento e formazione degli artisti, perché una nazione senza cultura è una nazione senza identità. La nostra è estremamente ricca e non abbiamo motivo o desiderio di lasciarla dimenticare o stravolgere!
Ileana