
E’ il pomeriggio della vigilia del 1° maggio e ogni angolo dell’Havana comincia a essere inondato dalla musica trasmessa dalle diverse e numerose postazioni.
E’ l’inizio della Festa dei Lavoratori, la musica continuerà per tutta la notte per le strade illuminate a giorno che brulicano di migliaia di cubani che, già dalle tre di notte, si recano nei punti di confluenza della varie organizzazioni, poi parte il corteo che arriverà a Piazza della Rivoluzione.
Qui si festeggiano i diritti che i lavoratori si sono conquistati con la Rivoluzione Socialista, mentre nelle nostre piazze risuonano gli echi delle rivendicazioni di una dignità dei lavoratori mai raggiunta: come possiamo considerare una festa il ricordare le centinaia di lavoratori che ogni anno muoiono per il lavoro?
Finché le nostre società occidentali saranno basate su un sistema di potere che perpetua la divisione e l’opposizione tra lavoratori e padroni, regnerà sempre il conflitto, e a perdere saranno sempre i più indifesi.
Unica via di salvezza laica? Una società basata sull’equità. Una società senza padroni, una società di benessere condiviso senza differenze di alcun genere.
Semplice utopia? No, è già realtà.
Grazie Cuba.
Ileana
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