Alle Nazioni Unite si farà di nuovo sentire la voce del mondo contro il blocco

I lavoratori cubani ispirati dal concetto di Rivoluzione espresso da Fidel il 1º maggio del 2000. Foto: Correa Armas, José Manuel

Il Ministro delle Relazioni Estere cubano Bruno Rodríguez Parrilla ha annunciato nel suo account in X che nei giorni 1º e 2 novembre l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite considererà nuovamente il Progetto di Risoluzione sulla necessità di porre fine al blocco degli Stati Uniti contro Cuba.
Il Cancelliere ha assicurato che gli Stati Uniti ignorano il richiamo all’eliminazione – senza condizioni – di questa loro politica unilaterale, extraterritoriale e genocida. «Abbiamo il diritto di vivere senza blocco», ha affermato.
Il Ministro ha denunciato che dal 2019 Washington ha innalzato queste misure coercitive a un livello estremo, più dannoso, crudele e disumano che priva Cuba delle entrate indispensabili per comprare alimenti, combustibili, materie prime e attrezzature provocando carenze, difficoltà e ansie alle famiglie cubane.
A prezzi correnti, ha ricordato inoltre che i danni accumulati dal blocco statunitense corrispondono a oltre 159 miliardi di dollari e, nell’ultimo anno, hanno toccato quasi 5 miliardi, più di 400 milioni mensili. Infine, ha sottolineato che la permanenza di Cuba nell’arbitraria lista degli Stati patrocinatori del terrorismo aggrava questa situazione.
Ancora una volta, il Governo degli Stati Uniti, nella sua politica unilaterale, extraterritoriale e genocida, resterà isolato di fronte al reclamo unanime della comunità internazionale del diritto di Cuba a vivere senza blocco.
Redazione Granma e GM per Granma Internacional, 16 ottobre 2023

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