Per Cuba, musica e amore

Gli artisti si mostrano visibilmente felici per potersi esibire per il proprio popolo cubano. Foto: Roberto Ruiz (Granma)

Si è concluso domenica 12 novembre il Secondo Festival della Cultura Cubana Cuba va conmigo al quale hanno partecipato musicisti e artisti cubani che vivono all’estero.
Gli artisti, provenienti da 14 paesi, si sono dati appuntamento presso
il Ministero della Cultura di Cuba per il benvenuto del Viceministro Fernando Rojas, che ha sottolineato l’importanza degli artisti cubani che vivono all’estero come ambasciatori della straordinaria cultura e del valore che le viene attribuito nella società cubana. L’importanza della Cultura è fondamentale per tutti i popoli ma a Cuba è ancora più pregnante il suo significato come elemento essenziale per l’emancipazione dell’uomo. La Rivoluzione è evoluzione, è il binario di un percorso che porta al raggiungimento della Libertà e della Pace e la Cultura ne è la sua locomotiva. In una atmosfera conviviale accompagnata dal gruppo musicale “Los Clasicos del Son” gli artisti hanno familiarizzato fra loro e Ileana Jiménez, direttrice del nostro Centro Studi Italia Cuba, in compagnia dell’amico, scrittore e filosofo Enrique Ubieta, ha avuto modo di incontrare e dialogare con esponenti della cultura cubana come Juan Cabrera, Presidente dell’Instituto Cubano del Libro” e Presidente del Comitato Organizzativo della “Feria Internazionale del Libro” dell’Havana che ci ha invitati alla prossima kermesse di febbraio.
Durante i giorni della manifestazione,
Indira Fajardo Ramírez, presidente dell’Istituto Cubano di Musica ha espresso la sua soddisfazione di aver potuto dialogare con loro nella “casa dei musicisti cubani”, messa a loro disposizione per l’occasione, ha apprezzato il gesto di tutti per essere tornati in Patria per l’occasione e ha esortato ad avvicinarsi ancora per realizzare insieme nuovi progetti: «Questo è un momento ideale per ritrovarci, qui troverete tutto il necessario spazio professionale. A partire dalla cultura continueremo a costruire ponti, è bello che tutti vogliano mostrare la propria arte al popolo cubano. Sono stati giorni di festa incredibili, di altissimo livello professionale in cui abbiamo avuto l’opportunità di condividere le nostre esperienze e capire perché difendiamo sempre più la nostra Patria e la Rivoluzione».
Accompagnata dalla maestra Digna Guerra, vincitrice del Premio Nazionale di Musica e direttrice del Coro Nazionale di Cuba ed Entrevoces, nonché deputata dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, la presidente ha condiviso l’attualità delle questioni legate all’istituzione da lei diretta e ha fatto riferimento al suo sistema di eventi e al ruolo delle scuole di musica che, nonostante la mancanza di risorse a causa del blocco del governo degli Stati Uniti, hanno continuato ad operare e a diplomare nuovi musicisti: «Sicuramente – ha ricordato – Cuba è uno dei pochi paesi in cui i musicisti possono essere musicisti» e ha poi parlato della protezione data ai tecnici e ai musicisti durante il covid, che non hanno smesso di ricevere i loro salari; ha parlato dei programmi virtuali trasmessi in televisione e su altri canali, una modalità utile affinché la gente potesse continuare a fruire dei concerti degli artisti senza uscire di casa.
Molti dei presenti hanno espresso la loro gratitudine a Cuba, tra cui la nostra Ileana Jiménez; Yeremis de las Mercedes Alfonso López, che vive in Polonia; Pedro García Fernández e Lino Belet, entrambi con sede in Francia, e Daniel Martín Subiaut, attuale presidente dell’Istituto Latino di Musica, residente negli Stati Uniti che, a nome di tutti i suoi colleghi, si è impegnato a rimuovere ogni giorno un pezzo di muro il blocco, portando il meglio della musica cubana nel mondo.