Intervista a Rafael Grillo al 32° Salone del Libro di Torino

Alla 32.ma edizione della Fiera Internazionale del Libro di Torino, il Centro Studi Italia Cuba ha esposto libri e materiale del proprio catalogo, ma soprattutto le opere della Casa Editora Abril dell’Avana che abbiamo invitato e ospitato presso il nostro stand.
In questo video l’intervista a Rafel Grillo, scrittore, giornalista, critico e curatore di Casa Editora Abril, caporedattore della rivista “El Caiman Barbudo”, autorevole rappresentante della cultura cubana.
Grazie al progetto del Centro Studi Italia Cuba, per la prima volta una casa editrice cubana ha partecipato al Salone Internazionale del Libro: una grande occasione per far conoscere ad un’ampia platea un significativo esempio della grande produzione letteraria cubana e, attraverso di essa, mostrare con la massima evidenza l’enorme considerazione che la Rivoluzione Cubana ha sempre avuto per la cultura e l’istruzione.
“La educación ha de ir adonde va la vida”, disse Josè Martì, politico, scrittore ed eroe nazionale, ispiratore delle lotte per l’indipendenza di Cuba dal 1894.
Alla base dell’idea del Centro Studi Italia Cuba sta la convinzione che non si dovrebbe parlare di un Paese prescindendo dalla conoscenza della sua Storia, delle sue abitudini, del suo patrimonio di esperienze spirituali e delle sue espressioni artistiche. E vorremmo aggiungere: figuriamoci giudicarlo!
La cultura di Cuba è stata nella Storia un’autentica riserva di valori etici: ha dato volto e concretezza al concetto di nazionalità; ha accompagnato le lotte indipendentiste del XIX secolo, ha contribuito all’analisi del fenomeno neo-colonialista del secolo successivo e ha contribuito a contrastare i suoi effetti più deleteri e devastanti. Ha avviato la costruzione di una società nuova ed è stata fonte di valori autoctoni a fronte delle nefaste influenze straniere, senza però mai venire meno al suo innato desiderio di incontro e confronto con culture e civiltà diverse e lontane, non solo geograficamente. Un incontro può essere autentico – e realmente perseguibile – solo quando si ha piena consapevolezza della propria identità. Proprio quest’ultimo compito, la difesa della propria identità e il riconoscimento della propria autonomia e sovranità, è per Cuba tutt’altro che completato e, anzi, la vedrà ancora e nuovamente profondamente impegnata a ottenere la cessazione dell’anacronistico blocco economico, commerciale e finanziario di cui è vittima, una pratica genocida che negli ultimi sessant’anni le ha sottratto risorse ed energia, e che l’attuale amministrazione statunitense ha addirittura programmato di irrigidire ulteriormente a partire dal prossimo 3 maggio. E tutto questo, nonostante la condanna del Parlamento Europeo, dei Vertici degli Stati Ibero-Americani, del Parlamento Latino-Americano, dei Paesi Non Allineati, della Conferenza dei Vescovi Cattolici Cubani e di centinaia di istituzioni internazionali oltre che delle ventisette consecutive dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, l’ultima delle quali, il 1° novembre 2018, ha registrato 198 voti a favore di Cuba e due soli contrari.