Da Cuba gocce di speranza per i malati di Alzheimer e i familiari

I promettenti risultati del test clinico in fase II e III del prodotto cubano NeuroEpo in pazienti affetti da Alzheimer lieve o moderato, sono stati uno dei temi centrali della riunione di questa settimana del Presidente della Repubblica Miguel Díaz-Canel con gli scienziati e gli esperti del Ministero di Salute Pubblica.
Il risultato del Centro d’Immunologia Molecolare (CIM), in collaborazione con altre istituzioni di BioCubaFarma, è una formulazione nasale di Eritropoyetina (EPO) ricombinante con basso contenuto di acido sialico, in una isoforma di composizione simile alla EPO naturale che si produce nel sistema nervoso centrale, ha spiegato la relatrice Leslie Pérez Ruíz.
Le ipotesi di ricerca sono basate sul fatto che l’applicazione della Eritropoyetina potrebbe ricostruire la omeostasi cerebrale, agendo sui neuroni e sugli astrociti, e che nuove formule di EPO, con una grande selettività sul cervello, si potrebbero usare per trattare malattie neurodegenerative e rallentare la loro progressione.
Pérez Ruíz, ha spiegato che il test clinico II e III sulla somministrazione intranasale del prodotto ha evidenziato che il trattamento con NeuroEPO per 48 settimane è stato sicuro e ben tollerato – non ci sono state reazioni avverse serie – e buona parte dei pazienti ha mostrato una riduzione della progressione del deterioramento cognitivo e, in aggiunta, anche diversi miglioramenti a carattere secondario.
H
a informato inoltre sul miglioramento nella perfusione cerebrale della regione pareto-temporale e sul fatto che il 72 % dei pazienti trattati ha stabilizzato i valori globali dell’elettroencefalogramma (EEG), oltre ad altri risultati.
Lo studio è randomizzato a doppia via, controllato con placebo e disegno adattivo. La ricercatrice principale del test, la dottoressa Saily Sosa Pérez, ha sottolineato che siamo in presenza di un successo della scienza cubana che permetterà il trattamento con un prodotto autoctono di una malattia che è traumatica per i malati, ma anche per i familiari e soprattutto per chi li deve accudire.
La Dr.ssa Sosa Pérez guida, nell’ospedale Iván Portuondo di San Antonio de los Baños, un servizio d’attenzione ai disturbi della memoria. Ha spiegato che da 27 anni assiste pazienti con Alzheimer e che non aveva mai osservato miglioramenti nel decorso, ma sempre solo peggioramenti lenti e progressivi: «È stato così fino ad ora, ma sta cominciando a cambiare. Questi pazienti sono persone con esigenze speciali, e il fatto che durante 48 settimane sono stati accompagnati dai loro familiari per continuare il trattamento ha dimostrato che i miglioramenti erano evidenti».
La ricercatrice ha spiegato che «nel mondo esistono appena sei medicinali per alleviare gli effetti della malattia e sono tutti molto costosi, il trattamento di un anno può superare gli 80 mila dollari. NeuroEpo – ha aggiunto – ci darà autonomia e indipendenza per assistere i nostri malati e anche altri pazienti nel mondo. Sono gocce di speranza. Permetteranno di rendere più dignitoso il cammino di quanti intraprendono questo viaggio senza ritorno che è l’Alzheimer».
La dottoressa Tania Crombet, direttrice delle Ricerche Cliniche del CIM ha informato che si sta anche valutando l’applicazione del prodotto per il trattamento di altre malattie come la Ataxia, il Parkinson, gli incidenti encefalici ischemici e le sequenze del COVID-19.
Considerando
che a Cuba l’Alzheimer è la prima causa dell’invalidità dell’anziano e la tendenza all’invecchiamento demografico, il Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha valutato l’impatto positivo che avrà il NeuroEPO quando sarà autorizzato dall’autorità regolatrice nazionale: «Migliorare la qualità della vita delle persone affette da Alzheimer è il passo iniziale. Sono entusiasta per questo annuncio, e tutti dobbiamo sentirci felici per questi risultati», ha detto.
René Tamayo León e GM per Granma Internacional, 13 dicembre 2021

Articolo originale: NeuroEpo: más que gotas de esperanza frente a la enfermedad del Alzheimer, Granma
Foto: Estudios Revolución

.